Perso nella traduzione

Quando si dice Troia le persone garbate pensano subito al cavallo e alla storia di Ulisse. Recenti studi hanno ipotizzato una erronea traduzione della parola Hippos, che non sarebbe quindi un cavallo ma un tipo di imbarcazione da carico fenicia. La sostanza della storia cambia di poco, sempre di inganno si tratta per i troiani. La spettacolarità della stessa perde invece scenografia, e un po’ ingannati si sentono i miei studi classici.

30 pensieri su “Perso nella traduzione

  1. Piccola dissertazione sulla parola Troia….
    A Milano c’è un tratto della circonvallazione che si chiama così , ma tutti , proprio tutti, lo nominano con l’accento sulla “I”…..
    Capito , che “politically correct” ?

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  2. Parbleu, quindi non possiamo più dire “cavallo di Troia” ma “tipo di imbarcazione da carico fenicia di Troia”… uhmmm, il pathos si smoscia e addio surprise!
    My beloved Almost, mi scardini le certezze della vie, badass che non sei altro:***

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  3. Ciò che si sedimenta nel tempo assume più
    v alore di una verità filologica tutta da v erificare…dunque teniamoci il “cav allo di Troia”… e la sua pancia d’inganno…magari fra un po’ sapremo che la mela era un melograno e il serpente un’iguana…e allora? 😀

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  4. Si, dissero anche a me questa cosa. Ma per la stima del complesso di Achille avrei voluto subito dimenticare, ma è ovvio che no. Achille lottò così tanto per rimanere impresso con le sue gesta nei secoli. Pensa, a distanza di tanti anni, scoprire che il pelide in realtà fu complice di una storia di ingegneria e non di ingegno. Tremendo.

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