Nonna Evelina è la creatura più tenera del mondo. Racconta la sua vita con una ingenuità fanciullesca. Era stata adottata quando ancora in fasce perché nata da una relazione incestuosa tra due giovani cugini. Ancora ragazza si sposò con un maresciallo più grande di lei di molti anni. Un uomo tutto di un pezzo che la portò in giro per l’Italia nei vari trasferimenti. Quando Evelina rimase incinta per la prima volta, si trovava a Venezia. Aveva tanta voglia di riabbracciare sua madre che viveva dall’altra parte dell’Italia. Si sa che ai tempi della guerra e con la mentalità delle donne di prima e del Meridione, i viaggi non erano cosa facile. Evelina scrisse solo due righe a sua madre:”vieni presto, io sto morendo”
Arrivata alla stazione di Venezia, la vecchia donna trovo’ sua figlia incinta e florida ad aspettarla. Evelina si beccò uno schiaffo per la bugia detta, ma che importa, troppa era la felicità di poter riabbracciare sua madre.
Racconta questo ed altri aneddoti con una dolcezza disarmante. A quanto pare da ragazza usava spesso la parola cazzo. Inutile dire che non sapesse il reale significato della parola, credeva fosse un intercalare da utilizzare quando le cose le andavano storte. A suo marito, uomo dell’arma, la cosa piaceva poco, così Evelina ha raccontato alla nipote:
“Eh, figghia mea, tuo nonno non vulìa che dicessi quedda cosa, così mi levò lu viziu dellu cazzu”
Nonna Evelina, nonostante tutto, ha partorito 7 figli.