Le natiche non sanno mentire

Il cuscinetto di cellulite non lo si può capire se non si è italiane. Rotolo di grasso a forma di banana, di salsiccia, si accampa sotto la natica, si estende fin sul lato esterno della coscia, si avviluppa verso l’interno coscia, scivola verso le ginocchia, vibra alla sculacciata. Spesso accompagnato dalla buccia di arancia, è l’incubo di tante donne. Angoscia all’approssimarsi dell’estate, avvilisce finanche in inverno nei camerini di prova di Zara. La famosa Dita Von Teese, spogliarellista burlesque dalla perfetta pelle eburnea, alla domanda sul suo segreto per non avere la cellulite, rispondeva : “Good lighting”. In effetti è una questione di luce, massacrante quando proviene dall’alto, più clemente quando soffusa e generata dal basso. Ancora meglio se la spegni proprio.

Il quadro psicologico si aggrava per le donne meridionali che in bikini passano 4 mesi l’anno ma pure per le poverette di Milano durante la stagione passerelle. Ammetto che anche io, etero convinta fin dal grembo materno, di passaggio nella Città da bere, circondata da modelle a passeggio, non potevo far a meno di guardare avida e mio malgrado solidale con l’uomo che tradisce la moglie per bonazze del genere.