Ho camminato a lungo al fianco del piacere, tanto aveva da dire,io nulla da imparare. Al fianco del dolore a lungo ho camminato, non disse una parola ma quanto mi ha insegnato (R.Browning Hamilton)
Mese: giugno 2015
Ammore.com
Passeggiando per le strade di un villaggio di mare, ho letto su di un cartello appeso al cancello di una villetta “mi chiamo Federica ho 7 anni e se vuoi essere mio amico entra!” .
Ma quanto è fresco il modo di pensare dei bambini? Ancora adesso, quella frase,di una apertura disarmante , mi fa sorridere.
Pensa se scrivessi io un avviso del genere e lo attaccassi alla porta di casa.
A pensarci bene,il cartello di Federica non è molto diverso dagli annunci lasciati sui siti per incontri.
Una differenza c’è però , Federica è certa di ricevere ed offrire amicizia.Possiamo dire la stessa cosa noi se rispondiamo all’annuncio di qualcuno? Le intenzioni saranno così sincere e palesi?
C’è solo un modo per scoprirlo, iscrivermi ad un sito di incontri e fare una indagine di mercato.
Il primo scoglio che incontro è la scelta del nickname per il mio profilo. Cucciola38, MiciomicioMiaomiao o qualcosa di più serio, che attiri uomini con la U. Scelgo Adelphi, abbastanza contegnoso, vago accenno letterario…mi piace .
Nel profilo scrivo qualche banalità che mi appartiene nella vita reale . Foto, posto quella di una fantomatica parrucchiera, trovata su di un sito kazano. Carina e non procace. Le visualizzazioni sono state molteplici, lo scambio di messaggi pure, numero di cuori rossi e bacini ricevuti non si conta. Molti proclamavano di essere alla ricerca dell’aMMore, quello vero. Ma quelli che mi sono parsi più sinceri e diretti, sono stati quelli del tenore dell’annuncio di Marmotta71, che riporto qui di seguito:
‘Sarò sincero, qualità che voi donne dite di apprezzare molto.Vorrei una relazione seria ma mi sono reso conto da tempo che il mio carattere non me lo permette. Pertanto cerco ormai una compagna che non pretenda un impegno esclusivo ed anche io non lo chiederò ovviamente ‘.
Cosa altro aggiungere ? Più disarmante di così ….
La vita la capisci a ritroso ( ma la vivi in avanti)
Il senno di poi è la risorsa alla quale ci appelliamo quando siamo stati fessi. Perché rendersi conto dopo di qualcosa che potevi prevenire prima? È sempre una questione di buonsenso , virtù di pochi, sottovalutata da tanti.
Col senno di poi( sdp) ,non mi sarei mai dovuta mettere con il fidanzato numero 1 e numero 3, per esempio.
Non avrei mai dovuto continuare la relazione con un tizio,dopo che mi ha fatto pagare la spesa al supermercato (che avrei poi pure cucinato IO a casa SUA). Lo so, lo so… non c’era bisogno del sdp per capire che al suo braccino corto avrei dovuto rispondere con un vaff…lungo.
Non avrei mai dovuto fare la permanente , che in una botta sola ha ridotto una chioma, la mia, da 51 cm di lunghezza lucente a 21 cm di pagliaro bruciato.
L’sdp una cosa buona me l’ha detta: poca spesa, tanta resa. Cioè non investire mai troppo nelle situazioni o nelle persone.Ancora non ho imparato a farlo, ma c’è speranza. Vedo che ,chi offre solo il minimo sindacale , ottiene di più e si tutela meglio.
L’altra meta
Dicono sia bene avere più di un piano nella vita, così da ripiegare sul secondo se il primo non ha funzionato.
Dicono sia bene porsi dei traguardi, delle mete da raggiungere.
Mi chiedo, se arrivi a quasi40anni con un lavoro decente alle spalle, quale altra meta si può desiderare per un pezzetto di felicità in più ?
La casa, un viaggio importante da fare una volta l’anno,la tua crescita interiore….
Credo però che alcuni desiderino solo un piccolo accento , che renda quella meta l’altra metà desiderata.
Giudizi
Diceva Bob Marley che prima di giudicare qualcuno e puntare il dito,bisogna assicurarsi che le mani siano pulite.Beh, le mie sono immacolate quando giudico chi mi ha trattato male.
Larghe famiglie
Un anziano paziente va dal medico curante per la prima volta. Durante la compilazione della sua scheda dati, il medico gli chiede se abbia prole. L’anziano lo guarda un po’ confuso,incerto sul significato della parola. Il medico gli spiega che prole significa figli. Il paziente sollevato risponde:” Si dottó, ho un prolo ed una prola “.
I “proli” sono una delle parole che rende più confusi non solo poveri pazienti illetterati, ma anche single di ogni sesso quando incontrano genitori single. A quasi40anni arriviamo tutti con una appendice, sia essa bagaglio emotivo, bagaglio semi pieno o bagaglio perso alla dogana. Ma quando l’appendice è una creatura in carne ed ossa, sul bagaglio compare la scritta ” handle with care “. Senza contare poi che questo bagaglio è spesso o sempre accompagnato da quella che è l’ex metà della tua nuova metà.
Conosco persone che si trovano su entrambe le rive di questa situazione. Che è più complicata per chi il figlio lo ha già. Ho vissuto sulla pelle di tante mie amiche la delusione di aver trovato un uomo che ha trattato superficialmente non solo il loro cuore, ma anche quello dei loro bambini. Ma ho conosciuto anche tanti papà che si sono innamorati di donne superficiali che volevano inficiare l’equilibrio raggiunto dagli ex partner + figli+ nuovi compagni .
Forse bisognerebbe valutare con cura la nostra capacità di adattamento ad una situazione così allargata. Forse se non siamo stati in grado di creare una famiglia nostra , dovremmo chiederci se possiamo condividere quella di un altro. Dovremmo farci tante domande e darci anche tutte le risposte. Con grande serietà. Perché come dice una frase del celebre film Jerry Maguire ” una madre single è una cosa sacra”. È così anche un papà.
£ 0.99
È tanto che non incontro una persona tutta intera. C’è sempre un taroccamento nascosto o visibile da qualche parte. Se dovessi stilare una classifica di interezza, credo che ai primi posti metterei i ragazzi molto giovani. Meno anni di vita alle spalle e meno materiale soggetto a deterioramento.Poi secondi in classifica,i diversamente giovani, cioè quelli rugosi fuori e sempervirens dentro. Sono quelli che sono scesi a patti con gli affanni della vita che furono, gli hanno metabolizzati e degradati a sagge lezioni di vita.
E poi ultimi, ci siamo noi, con i nostri quasi40anni. Delusi, scazzati, con il ricordo cocente della dolce vita che fu ai 20 e ai 30 anni, che è appena dietro l’angolo.Quando per molti l’affanno maggiore era l’esame all’università o reperire la ” roba fresca” in Via Zamboni.
In buona sostanza , siamo come quei prodotti al supermercato che costano un £ 0.99 cent , siamo vicini alla cifra tonda, ma ci fotte sempre quel centesimo di scarto.
Quel centesimo di scarto che fa la differenza .
Leggi tra le righe
Conosco una ragazza ,una quasi40enne anche lei. Una che a volte pensa di essersi persa per strada, ma che in realtà non ha mai abbandonato la via maestra.
Una storia travagliata la sua, come tante. Una storia che aveva tutte le carte in regola per finire bene, anzi per non finire… poi si sa, qualcosa va storto, si lascia correre, non si ripara la falla e si finisce per far annegare il cuore.
La cosa che mi ha incuriosito di questa donna e del suo innumerevole volte ex ( alzi la mano chi non è cascato nel tira e molla almeno un paio di volte nella vita ) è stato il loro modo di comunicare non comunicando a distanza. Spiego meglio. Si lasciano, non si vedono e non si sentono più , ma si mandano segnali di fumo per vie traverse. Via Whatssap, Facebook, Twitter…
Messaggi o immagini che,solo se letti tra le righe dai diretti interessati,nascondono libri di parole. È un modo tenero di dire ” io ti tengo d’occhio”.
Mi piacerebbe dire a questa ex coppia la stessa cosa che una anziana signora,una notte, disse ad una coppietta che litigava sotto il suo balcone :” dai su, per favore, abbracciatevi e fate la pace!”.
Anche solo in amicizia.
L’aria che tira
Tanto tanto tempo fa mi imbattei nell’elemento più strano e buffo che esista. Quanto mi piaceva, oh cavolo se mi piaceva. Pochi mesi di frequentazione dopo, una sera a cena a casa mia , mi disse che lui con me stava benissimo , gli piacevo un sacco ma…c’era un però. Oddio!! Che sarà mai , mi puzza l’alito? Cucino male?Ho i brufoli sulla fronte ? No, niente di tutto ciò. Lui quando stava con me soffriva di mal di pancia. Flatulenza, meteorismo…. Chiese se avesse potuto iniziare a dare aria alle trombe in mia presenza. Non sapevo se ridere o fare l’indifferente-rilassata sull’argomento. Feci tutte e due le cose. Capivo che era quello il momento in cui la nostra relazione avrebbe preso una piega più intima .E fu una storia bellissima , lunghissima e pure tormentosa. Ognuno trova un modo per sentirsi a proprio agio con l’altra metà , e quello è il regalo più bello che ci possano fare, farci entrare nella loro intimità. Anche se a volte è un poco ventilata.
Risvegli
Il primo pensiero al mattino quando apro gli occhi e’ “oddio in quale posto mi trovo”.Questo è il risultato di innumerevoli traslochi, case, letti,luoghi in cui ho abitato. Il pensiero che segue, una frazione di secondo dopo è ” cazzo stamattina mi sento proprio serena” . Poi allungo la mano per prendere l’iPhone ed il sogno di benessere svanisce. Innanzitutto perché sono ancora le 4 di mattina e per l’ennesima volta mi sono svegliata a quest’ora( l’orario del corpo della medicina cinese dice che è la vescica, ma a me non scappa nemmeno la pipì).Poi perché mi accorgo che non ho ricevuto nessun messaggio nel cuore della notte, e non un messaggio qualunque dall’amica per esempio. Ma IL messaggio. Quel messaggio che ti sconvolge la giornata, quello che ti fa gettare giu’ dal letto all’alba l’amica per dare la notizia. IL messaggio dell’ex. Si, quello dell’ex che ritorna piangente e gemente sotto una valle di lacrime. Non so chi diceva che i conti non tornano mai ,ma gli ex si. Che dire , avrò gli ex sbagliati! Mi viene in mente la canzone degli articolo 31 “…oggi sarà un giorno senza te domani pure”…