Vetrina

Cari blogger e lettori,

vorrei invitarvi tutti a lasciare nei “commenti” i link di due dei vostri scritti più significativi, quelli che sentite più cari. Sarà un modo per conoscervi attraverso le parole che VOI pensate vi rappresentino meglio.

A presto,

q40a.

Buonanotte

L’amicizia era nata casualmente dopo una serata in compagnia. Erano seguiti pochi incontri nell’arco di tanti mesi. Era stato da poco lasciato e si sentiva ancora sotto schiaffo. La prima volta che ci vedemmo da soli, fu a casa mia per un caffè. Mi sembrò un incontro da agenzia matrimoniale, con tanto di presentazione: era molto coccolone, la compagna era il perno su cui far ruotare la sua vita, voleva una famiglia, amava condividere hobby e tempo e spazi. Insomma, una pera matura pronta per essere raccolta e messa a sciroppare. E per giunta sul divano di casa mia. Quando si dice che l’amore ti viene a bussare alla porta…

Col tempo il suo cuore infranto aveva ripreso a pulsare, ma era una sensazione che bisognava consolidare con pazienza. Ed io ne avevo a secchiate, giusto?

Mesi dopo, si organizzò un dopocena in terrazza da me. Voleva venire a darmi la buonanotte, testuali parole. A farci compagnia le stelle e la luna. Il bagliore delle candele di citronella (la scusa delle zanzare mi era servita a creare l’atmosfera senza scadere nei pateticismi rosa infiocchettati comuni a molte donne). La valle illuminata da luci distanti e tremule.

Quella notte sono andata a letto senza bacio, come tutte le notti precedenti e quelle successive.

Ai tempi miei, si indossavano jeans con cerniera a doppia mandata e pullover a girocollo per contenere le mani insolenti dei giovanotti. Oggi queste mani non sai neppure come rianimarle. E pensare che per non inibirlo mi ero sforzata tutta la serata di non dire cose intelligenti!