Arrivo’ Andy. Un ragazzo molto carino e dalla chiacchiera piacevole. Le mie amiche mi facevano l’occhiolino dal tavolino di fronte. Non ce ne saremmo andate di li, finché lui non mi avesse chiesto il numero di telefono. Era sempre questa la regola che loro, tutte sposate, avevano deciso per me quando uscivamo. Andy aveva un modo di muovere le mani e socchiudere la bocca quando ascoltava, molto delicato.Pochi giorni dopo mi chiese di uscire a cena. Il cameriere, anche lui molto aggraziato, con i capelli raccolti a chignon, aveva un evidente debole per Andy, che continuava a sorridergli. Rimediammo 4 cocktail gratis, offerti dal cameriere.
Un giorno mi preparò la torta di mele. Si era svegliato all’alba per andare al mercato biologico, comprare mele genuine, prima di andare a lavoro.
Una amica mi disse che Andy doveva essere dell’altra sponda, perché un uomo non ha queste premure. Io la misi a tacere, dicendo che sicuramente lei era abituata solo ai buzzurri e non distingueva più una gentilezza virile da una effeminata.
Fui costretta a ricredermi qualche tempo dopo. All’ennesimo piagnucolio, per cose che non starò qui a dire, chiesi :” Andy dimmi la verità , ma sei gay?” . E lui:” Sigh, sigh, ma perché anche mio padre mi chiede sempre la stessa cosa?” .