C’è zoccola e zoccola

La mia collega, una ragazza fine e perbene, stava ristrutturando la nuova casa. In genere era suo marito a occuparsi di trattare con muratori e manovalanza varia. Tutta gente del sud, lavoratori indefessi, allevati a orecchiette e dialetto locale. Si dovette scegliere i pavimenti un giorno, il tipo di fogatura e via dicendo.

Lucia, la mia collega, raggiunse in cantiere suo marito che stava parlando con il muratore. Discutevano sulla altezza della zoccolatura ai margini delle pareti.

Il povero operaio, credendo di sapere a quali allusioni potesse portare la parola zoccolatura (sia mai !) pensò bene di trovare un modo più educato per rivolgersi a Lucia e disse:

“Allora signo’, il pavimend lu facciam accussì ma ditemi, accome la vulete fatta la topolatura?“

47 pensieri su “C’è zoccola e zoccola

  1. Beh, al di là del folklore (qui al Nord, almeno in passato, il termine tecnico non dava luogo a sottintesi e collegamenti), resta il senso di profondo rispetto del muratore, che gli fa onore, specie se considerato in rapporto alle sguaiatezze non solo private ma anche pubbliche odierne. Poi tutto sommato, il suo non è il mestiere del fine dicitore, ma quello di saper metter in posa a regola d’arte. Visto poi che con tutti gli ingegneri e i brillanti laureati di ogni disciplina che pure sanno parlare così bene, i ponti crollano.
    Perchè quello di Genova ha fatto scalpore, ma già tempo fa un altro ponte era crollato in Sicilia! solo che non ha fatto notizia più di tanto perchè era in zona non trafficata. Da notare la chicca: era stato inaugurato poco tempo prima.

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    1. Che bella riflessione Guido. In piccolo anche la mia famiglia è stata vittima dell’opera di un laureato ingegnere. Era stata costruita una nuova camera da letto per due sorelline, mie cuginette. Una notte di temporale, un tuono spavento’ le bimbe che corsero nella stanza dei genitori…pochi minuti dopo crollò il solaio della cameretta. Loro si salvarono. Ma la propria casa, come le strade pubbliche, dovrebbero essere un luogo di sicurezza, almeno architettonica.

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  2. Ahahah bellissimo, me ne hai ricordato uno simile per dinamica che mi ricorda ai periodi da ragazzino.In pratica un giorno ascoltai una signora che raccontava di aver avuto non so quale spavento e nel dirlo si volle dare un tono cercando di usare un italiano perfetto…così arrivò a sostituire la frase sono rimasta scioccata con sono rimasta nevicata!😂 Ovviamente nel dialetto locale scioccare (da fiocco, fioccare) significa per l’appunto nevicare!😂

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  3. Ops, dato il titolo e l’inizio della storia, mi ero immaginato un finale ben diverso.
    Ma la malizia sta negli occhi di chi (in questo caso) legge, per cui vado a fare, nell’ordine, un esame di coscienza, della sana autocritica, una leggera fustigazione e poi mi stendo comodamente su un letto di chiodi, recitando avemarie fino al sonno.

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    1. Missis I missed you too!! Ma pensa tu che telepatia , stavo leggendo i tuoi commenti su Giomag e avevo giusto aperto il tuo blog per leggere le tue ultime news tra brillanti, sovrani e ladri di alto bordo! Ben ritrovata My Miss

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